A sostegno della piccola editoria abbiamo deciso di intervistare alcuni autori, già ampiamente affermati nel mondo della letteratura.
E’ interessante, secondo noi, capire il punto di vista anche degli autori e in che modo possono consigliare il lavoro che svolgono le piccole case editrici.

Attualmente sotto contratto con la Edizioni Arpeggio Libero
Benvenuto Nicola, grazie per aver aderito alla nostra iniziativa e grazie per la disponibilità con cui ci hai concesso questa intervista! Andiamo subito ad iniziare...
Magla: Allo stato attuale quante sono le tue pubblicazioni?
Nicola Fiorin: Tre: Lentamente muore, Il migliore dei mondi possibili, Il canto delle sirene
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Magla: Che genere letterario affronti?
Nicola Fiorin: Volendo per forza trovare un genere possiamo definirlo legal thriller, anche se credo che, oggi, i confini della narrativa di genere siano molto più labili e lascino posto ad un interessante meticciato.
Magla: Quali sono i tuoi progetti futuri?
Nicola Fiorin: Non ne ho idea! Ma non mi preoccupo, vivo improvvisando.
Magla: Parliamo ora dei tuoi esordi, perché se è una grande soddisfazione affermarsi nel proprio lavoro, è anche vero che la strada per “arrivare” è dura e difficile e spesso i giovani autori e le autrici esordienti tendono a dimenticare quanta fatica c’è dietro al proprio successo. Ci puoi raccontare, quindi, qualcosa dei tuoi inizi?

Magla: Con quale CE hai iniziato a pubblicare?
Nicola Fiorin: Edizioni Arpeggio Libero, Lodi città della cui esistenza non ero nemmeno certo prima di incontrare il mio editore.
Magla: Quanto ti è servito il lavoro svolto con la tua piccola CE per arrivare al successo? Nicola Fiorin: Premesso che considero il successo un concetto molto vago perché dal mio punto di vista pubblicare è già un grande successo, quando si pubblica con una piccola casa editrice bisogna essere disposti a lavorare duro, con molta creatività e con poche risorse. Ogni nuovo lettore è una conquista che richiede disponibilità e sacrifici.
Magla: In che cosa cambia rispetto a una major?
Nicola Fiorin: La disponibilità di risorse in primo luogo: una pubblicazione di una major è un prodotto industriale a tutti gli effetti, alla cui produzione lavorano in molti: dalla grafica, alla comunicazione, alla distribuzione, all’editing che è un lavoro importantissimo e non è la correzione di bozze come tanti pensano. Una piccola casa editrice non dispone di un simile apparato ed è per questo che dico che bisogna sopperire con la creatività. Nel mio caso poi, si è creata una comunità di lettori in cui sono presenti molte professionalità che si sono messe a disposizione gratuitamente per le mie pubblicazioni. Anche sotto questo profilo sono stato fortunato.
Magla: Tu che hai entrambe le esperienze di pubblicazione, puoi dirci quali sono i punti di forza di una piccola CE e quali sono, invece, i punti deboli su cui dovrebbero lavorare? Nicola Fiorin: Il principale punto di forza sono i rapporti umani che, nel mondo dell’editoria main stream sono banditi perché ritenuti dannosi. Credo che non avrei alcuna creatività in un ambiente disumano. Bisogna migliorare, invece, la professionalità perché se è vero che piccolo è bello è altrettanto vero che una casa editrice deve sopravvivere sul mercato e che, quindi, necessità di attrezzarsi per poterlo fare al meglio. Lavorare perciò sulla comunicazione, distribuzione, marketing, grafica, editing, selezione testi. Le risorse sono limitate ma ci sono e le nuove tecnologie, da questo punto di vista, possono aiutare molto. Senza dimenticare che i primi a doversi rimboccare le maniche sono gli autori.
Ringraziamo Nicola Fiorin perché ha scelto di sostenere questa iniziativa concedendo questa intervista
Un grande in bocca a lupo da tutto lo staff Magla!
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